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8.12.2009 - Jean-Baptiste Tavernier, lo sguardo su Golconda. Tra i personaggi legati alla storia del Diamante uno dei più noti è senz'altro Jean-Baptiste Tavernier,un commerciante e avventuriero francese de 17°secolo che fu probabilmente il primo europeo a visitare le miniere indiane di diamanti.
Ricorda Tavernier in un suo diario di una giornata particolare, nel 1645, quando da una collina sopra Golconda*,una città talmente famosa per i suoi Diamanti che il suo nome divenne sinonimo di ricchezza, potè assistere ad uno spettacolo terribile e, allo stesso tempo, affascinante. Ai suoi piedi e in lontananza poteva facilmente vedere le miniere Colour e, come in un girone dell'Inferno dantesco, più di 60.000 indiani di ogni età scavavano la terra alla ricerca di pietre lucenti sotto un caldo, luminoso sole tropicale.I guardiani, come demoni, sorvegliavano e spronavano senza lesinare i colpi di frusta.
Nei suoi diari storie riguardanti grandi Diamanti favolosi sono numerose. Ma la storia che, domani, andremo a raccontare è il racconto di una gemma che vittime ne ha veramente fatte. La storia di un Diamante divenuto leggenda,la storia dell'ira di un Dio sfregiato dove si intrecciano amore e denaro e morte.Una stupenda pietra più blu del cielo portatrice di sventura che, ad un certo punto della sua storia, ha cominciato a chiamarsi Hope.
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